Il nome deriva dal movimento degli ingranaggi interni al riduttore che simulano il moto dei pianeti, movimentati dal pignone centrale del motore chiamato solare. Gli ingranaggi sono fissati ad un portasatelliti e ruotano all’interno di un altro ingranaggio detto corona (l’ingranaggio più esterno posto all’interno del riduttore).
Infine i portasatelliti che possono essere collegati tra loro, sono collegati direttamente con l’albero di uscita. La velocità dell'uscita è inferiore a quella dell'entrata e la coppia dell'uscita aumenta in modo inversamente proporzionale. Quante più ruote dentate si incastrano l'una nell'altra, tanto maggiore è la coppia.
I vantaggi principali dei Planetary Geared Motor sono l’elevato grado di rendimento e sono capaci di offrire un'alta densità di potenza rispetto ad altri tipi di riduttori. Inoltre la rumorosità diminuisce dal momento che le ruote dentate si muovono sempre l’una nell’altra.